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Quando il merito diventa impegno civile: A-Tono sostiene il Premio Valeria Solesin

Ci sono storie che non smettiamo mai di raccontare perché continuano a parlarci del futuro.
Quella di Valeria Solesin, giovane ricercatrice veneziana rimasta uccisa nell’attentato al Bataclan dieci anni fa, è una di queste. Studiava le disuguaglianze di genere e il loro impatto sullo sviluppo economico. Oggi il Premio a lei dedicato porta avanti il suo lavoro trasformando una tragedia personale in un’eredità collettiva.
Un premio che parla di merito, inclusione e crescita del Paese
Il Premio Valeria Solesin, organizzato dal Forum della Meritocrazia, quest’anno ha premiato le 13 migliori tesi arrivate da università italiane ed estere. I temi? Tutti ruotano intorno al talento femminile come leva di innovazione, crescita e coesione sociale; un tema che riguarda da vicino chi, come noi, lavora ogni giorno tra tecnologia, creatività e visione.
L’edizione 2025 ha visto un record di candidature e, dal 2016, il Premio ha raccolto 375 tesi e assegnato 300.000 euro in borse. Economisti, ingegneri, sociologhe, giuristi: un ecosistema di giovani che vede nella parità di genere un pezzo importante del futuro del Paese.
Il ruolo di A-Tono: un sostegno che nasce da valori condivisi
Tra i sostenitori di questa edizione c’era anche A-Tono, che porta avanti progetti legati alla cultura del merito e all’inclusione delle comunità.
“Investire nel talento femminile significa investire nella qualità del futuro del Paese, e sostenere il Premio Solesin è per noi un modo per trasformare il ricordo in responsabilità civile” ha raccontato Anastasia Granato, Consigliera di Amministrazione di A-Tono.

Per Anastasia, però, quest’anno non è stato un semplice sostegno “da spettatrice”:
vincitrice dell’edizione precedente, è stata lei a premiare i nuovi vincitori e le nuove vincitrici, in un passaggio del testimone che ha emozionato tutti i presenti.
Una cerimonia che ha unito istituzioni, università e imprese
a premiazione, ospitata a Palazzo Isimbardi di Milano, ha riunito voci importanti del mondo accademico e istituzionale.
Sono intervenuti Anna Maria Tarantola - Vice Presidente Fondazione Giulia Cecchettin, tanti rappresentanti di università e imprese impegnate sul fronte della parità di genere e, con le parole più emozionanti, Luciana Milani Solesin, madre di Valeria: “Ogni tesi premiata propone soluzioni concrete che meriterebbero maggiore attenzione da parte dei decisori pubblici. Trasformare lo studio in azione concreta è parte dell’eredità di Valeria, ed è il miglior modo per ricordarla”.
La tavola rotonda, moderata da Barbara Stefanelli del Corriere della Sera, ha ribadito un punto chiave: le disuguaglianze di genere non sono solo una questione culturale, ma uno dei principali freni alla competitività del Paese.
Un impegno condiviso
Quest’anno il premio è stato sostenuto da 13 organizzazioni (tra cui A-Tono, SAS, TIM, Suzuki, Sanofi e molte altre) a testimonianza di un interesse trasversale che va oltre i settori e le competenze.
È un segnale preciso: per creare un Paese più meritocratico e inclusivo non si può agire da soli, è una responsabilità che ci si prende insieme.
Perché A-Tono c’è
Il supporto al Premio Solesin si inserisce nel modo in cui A-Tono interpreta la responsabilità sociale: sostenere i giovani, i territori, la conoscenza come strumento di equità.
Perché talento, merito e inclusione non sono parole astratte.
Sono ciò che permette alle persone (e alle aziende) di crescere davvero.